Brano: [...]a legge la quale, affidando la scelta dei deputati al Gran Consiglio fascista, esclude dalla Camera qualsiasi opposizione di carattere politico, segna il decisivo distacco del regime fascista dal regime retto dallo Statuto. Per queste ragioni, a me e ad alcuni colleghi non è possibile dare il voto favorevole al disegno di legge ». Alla fine della lettura Mussolini disse forte: « Verremo da lei a imparare a fare le elezioni ». Giolitti replicò: « Onorevole Mussolini, lei è troppo modesto, lo non mi sono, mai sognato di avere una Camera come la sua ».

Il disegno di legge venne discusso e definitivamente approvato dal Senato il 12.5. 1928. Parlarono contro di esso i senatori Ettore Ciccotti, Luigi Albertini e Francesco Ruffini. Mussolini, replicando agli oppositori, disse tra l’altro: « Le Costituzioni non sono che degli organi strumentali, risultati di determinate circostanze storiche, delle quali seguono la nascita, lo sviluppo, il declino. Ma poi, onorevoli signori, questo Statuto è stato forse fatto da un’accolta di profeti? Ma niente affatto... Sin[...]